Le Greenways sono tragitti ciclabili e pedonali che sorgono su infrastrutture abbandonate, in particolar modo su rotaie dismesse e ormai inutilizzate. Permettono di adibire a percorsi viabili costruzioni altrimenti derelitte e inefficienti. Così, la finalità turistica e di pubblica utilità incontra principi cardine dell’ecologia come il riciclo e il riutilizzo, il tutto evitando gli sfregi all’ambiente causati dalle opere fantasma lasciate all’incuria. La Dichiarazione di Lille, risalente all’anno 2000, ha visto la nascita del concetto di ‘greenway’, le quali, secondo il testo, <<devono avere caratteristiche di larghezza, pendenza e pavimentazione tali da garantirne un utilizzo promiscuo in condizioni di sicurezza da parte di tutte le tipologie di utenti in qualunque condizione fisica. Al riguardo, il riutilizzo delle alzaie dei canali e delle linee ferroviarie abbandonate costituisce lo strumento privilegiato per lo sviluppo delle greenways>>.
In tale contesto, l'idea di greenway va oltre quella di un semplice pista ciclabile (con cui spesso viene confusa), investendo aspetti più strutturali, come la valorizzazione e la riqualificazione delle risorse naturali, la promozione di uno sviluppo sostenibile, il recupero dei paesaggi degradati e lo sviluppo armonico delle città, rivolgendosi non solo ai ciclisti ma a tutti gli utenti non motorizzati.
Si possono individuare sei caratteristiche principali che contraddistinguono le greenways:
La sicurezza, in quanto sono percorsi fisicamente separati dalla rete stradale ordinaria dedicati esclusivamente a utenti non motorizzati; l'accessibilità, per tutte le tipologie di utenti con diverse caratteristiche e abilità (bambini, anziani, ecc.); la "circolazione dolce", legata ad esempio alle pendenze moderate, che consente di fruire "lentamente" i percorsi offrendo un diverso punto di vista sui paesaggi circostanti; la multiutenza, in quanto le greenways sono generalmente percorsi aperti a tutte le tipologie di utenti (pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, ecc.), anche se in situazioni particolari alcuni utenti possono essere esclusi; il recupero di infrastrutture e strutture esistenti, quali sentieri, strade storiche, linee ferroviarie dismesse, strade rurali minori, ecc., per la realizzazione dei percorsi e delle strutture di servizio (luoghi di sosta e ristoro, punti informativi, ecc.); l'integrazione con l'ambiente naturale, che permette alle greenways di offrire un accesso rispettoso alle aree di particolare pregio naturale e svolgere un'importante funzione educativa consentendo una conoscenza e una fruizione sostenibile del territorio.
Il nostro progetto ovviamente non può essere ritenuto professionalmente esecutivo, non solo per i limiti oggettivi delle nostre competenze ma anche perché non può e non intende essere tale. Si limita a dimostrare come un progetto di una via ciclabile al posto della ferrovia dismessa Casale – Asti sia un’opera in grado di rivalorizzare un tratto di territorio abbandonato, congeniale al rilancio del turismo e dell’immagine del Monferrato, inserendosi in una rete di iniziative con analoghi scopi: per queste ragioni si limita a simulare un primo tratto possibile.
Le greenways possono portare ampi benefici per le popolazioni coinvolte, che vanno oltre la disponibilità di percorsi agevoli, sicuri e immersi nella natura:
- contribuire allo sviluppo delle regioni rurali attraversate, portando ricchezza e incentivi per la creazione di nuove attività imprenditoriali;
- favorire la diffusione delle attività all'aria aperta, con effetti benefici sulla salute dei cittadini;
- promuovere lo sviluppo di una nuova forma di turismo, attivo, responsabile e sostenibile;
- favorire la conoscenza della natura e il rispetto dell'ambiente;
- migliorare la mobilità in ambito urbano e periurbano, creando un sistema di percorsi riservati agli utenti non motorizzati, e contribuendo in tal modo a migliorare la qualità della vita nelle città;
- favorire la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico, culturale, ambientale e paesaggistico, così come delle tradizioni e delle tipicità delle zone attraversate.
In tale contesto, l'idea di greenway va oltre quella di un semplice pista ciclabile (con cui spesso viene confusa), investendo aspetti più strutturali, come la valorizzazione e la riqualificazione delle risorse naturali, la promozione di uno sviluppo sostenibile, il recupero dei paesaggi degradati e lo sviluppo armonico delle città, rivolgendosi non solo ai ciclisti ma a tutti gli utenti non motorizzati.
Si possono individuare sei caratteristiche principali che contraddistinguono le greenways:
La sicurezza, in quanto sono percorsi fisicamente separati dalla rete stradale ordinaria dedicati esclusivamente a utenti non motorizzati; l'accessibilità, per tutte le tipologie di utenti con diverse caratteristiche e abilità (bambini, anziani, ecc.); la "circolazione dolce", legata ad esempio alle pendenze moderate, che consente di fruire "lentamente" i percorsi offrendo un diverso punto di vista sui paesaggi circostanti; la multiutenza, in quanto le greenways sono generalmente percorsi aperti a tutte le tipologie di utenti (pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, ecc.), anche se in situazioni particolari alcuni utenti possono essere esclusi; il recupero di infrastrutture e strutture esistenti, quali sentieri, strade storiche, linee ferroviarie dismesse, strade rurali minori, ecc., per la realizzazione dei percorsi e delle strutture di servizio (luoghi di sosta e ristoro, punti informativi, ecc.); l'integrazione con l'ambiente naturale, che permette alle greenways di offrire un accesso rispettoso alle aree di particolare pregio naturale e svolgere un'importante funzione educativa consentendo una conoscenza e una fruizione sostenibile del territorio.
Il nostro progetto ovviamente non può essere ritenuto professionalmente esecutivo, non solo per i limiti oggettivi delle nostre competenze ma anche perché non può e non intende essere tale. Si limita a dimostrare come un progetto di una via ciclabile al posto della ferrovia dismessa Casale – Asti sia un’opera in grado di rivalorizzare un tratto di territorio abbandonato, congeniale al rilancio del turismo e dell’immagine del Monferrato, inserendosi in una rete di iniziative con analoghi scopi: per queste ragioni si limita a simulare un primo tratto possibile.
Le greenways possono portare ampi benefici per le popolazioni coinvolte, che vanno oltre la disponibilità di percorsi agevoli, sicuri e immersi nella natura:
- contribuire allo sviluppo delle regioni rurali attraversate, portando ricchezza e incentivi per la creazione di nuove attività imprenditoriali;
- favorire la diffusione delle attività all'aria aperta, con effetti benefici sulla salute dei cittadini;
- promuovere lo sviluppo di una nuova forma di turismo, attivo, responsabile e sostenibile;
- favorire la conoscenza della natura e il rispetto dell'ambiente;
- migliorare la mobilità in ambito urbano e periurbano, creando un sistema di percorsi riservati agli utenti non motorizzati, e contribuendo in tal modo a migliorare la qualità della vita nelle città;
- favorire la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico, culturale, ambientale e paesaggistico, così come delle tradizioni e delle tipicità delle zone attraversate.