Il progetto Greenway in Monferrato nasce all’interno dei lavori del laboratorio sul consumo consapevole del liceo classico Cesare Balbo “la Strategia del Colibrì” da una duplice motivazione:
da una parte, accogliendo i buoni propositi delle autorità politiche, favorevoli a istituire opere del genere nella nostra Regione, abbiamo voluto metterci alla prova e applicare le conoscenze maturate in questi anni sulle problematiche ambientali e sugli stili di vita individuali e sulle scelte di consumi che possano contribuire a migliorare lo stato del nostro pianeta, all’interno di un progetto che coinvolge direttamente il nostro territorio e l’uso che tutti noi ne facciamo,
dall’altra parte, abbiamo voluto continuare a inventarci percorsi di sensibilizzazione sui temi ambientali, sugli stili di vita e sull’impronta ecologica dei nostri comportamenti dedicati ai bambini delle scuole elementari, convinti che, come afferma Pierre Rabhi:
Non basta chiedersi che mondo lasceremo ai nostri bambini, bisogna porsi anche la domanda: "che bambini lasceremo al nostro pianeta?"
A loro abbiamo deciso di parlare dei principali problemi ambientali, di che cosa sono l’impronta ecologica e lo zaino ecologico dei prodotti che consumiamo, della necessità di eliminare gli sprechi, di consumare con intelligenza ecologica, di usare il territorio in modo da preservare la sua e la nostra salute, di mobilità alternativa e di turismo dolce, attraverso giochi e animazioni che ci siamo inventati.
Ma a loro abbiamo chiesto soprattutto di sostenere, con una forma “politicamente dolce” e cioè con disegni e spunti creativi, il progetto per istituire la Greenway in Monferrato che noi abbiamo provato ad abbozzare, con lo scopo di mostrarne non solo la validità ma la fattibilità, nella convinzione che se non si fa:
“non è perchè non si può ma perchè non si vuole”.
Il nostro progetto ovviamente non può essere ritenuto professionalmente esecutivo, non solo per i limiti oggettivi delle nostre competenze ma anche perché non può e non intende essere tale. Si limita a dimostrare come un progetto di una via ciclabile al posto della ferrovia dismessa Casale – Asti sia un’opera in grado di rivalorizzare un tratto di territorio abbandonato, congeniale al rilancio del turismo e dell’immagine del Monferrato, inserendosi in una rete di iniziative con analoghi scopi: per queste ragioni si limita a simulare un primo tratto possibile.